La Chiave Ermetica

Lectio del Primo Adepto, Frater SRH, per la prima Luna Nera d'Autunno 2023

Prima condizione è che la rivoluzione, dopo aver dissolto la società, disarmi gli eserciti; seconda, che il socialismo, eliminando la classe dei proprietari, faccia estinguere il patriottismo che non può esistere in ceti diseredati; terza, che si realizzi definitivamente la potente federazione di tutti i popoli slavi sotto l'influenza e il patrocinio della Russia. Orbene, quando in Europa non ci saranno più eserciti, perché congedati dalla rivoluzione; quando in Europa sarà scomparso il patriottismo, perché spento dal socialismo; quando all'Oriente d'Europa si sarà realizzata la grande federazione dei popoli slavi; quando in Occidente ci saranno due eserciti, quello dei diseredati e quello degli sfruttatori, suonerà nell'orologio dei tempi l'ora della Russia e il mondo assisterà al più grande castigo di cui si abbia memoria

Donoso Cortés, Obras Completas, Madrid 1946, vol. 2°, p. 311




Carissimi Frater e carissima Oracolo qui riuniti, lasciatemi subito dire che questa lectio è stata travagliata, perché ho avuto un momento di smarrimento. In questo periodo abbiamo cercato di sistemare le nostre forze. Abbiamo cercato di serrare i ranghi, come si dice in gergo militare.
In questo quasi anno, abbiamo visto il nostro Ordine, dedito a Lilith, perdere i pezzi per strada. Perdere Frater e Soror perché la nostra stessa Regina non li ha reputati degni.
Oltre a questo, abbiamo anche vissuto dei momenti di cambiamento della nostra struttura, sia interna che esterna. Non abbiamo più un Gran Maestro, abbiamo dovuto chiudere il nostro account associato alla Golden Dawn, per mancanza di quel lignaggio che loro reputano “onorevole” (per mezzo del voto e del consiglio, N.d.A.). Abbiamo dovuto eliminare canali e gruppi Telegram. Rimodulare l'esperienza in Facebook, Mastodon e Element. Ma tutto è stato fatto secondo le volontà dell’Aurora del Favonio!
Ci ha frustato! Ci ha umiliato! Ci ha redarguito! Tutto per metterci alla prova: perché solo quando si tocca il fondo e si rimane fedeli, allora la fedeltà è vera!
Chi non ha saputo rimanere fedele nella fatica, nella difficoltà, nel sudore, nello sconforto, nella desolazione, nella solitudine, ecc. non è degno/a di proclamarsi adepto/a della Regina Immortalis Lilith. Penso che ormai sia chiaro che Lei vuole, da noi, la stessa forza che Lei stessa ebbe in quel giorno della sua fuggita dal Gan Eden e conseguente esecrazione da parte di Malkuth, per opera dei discendenti di Set!
Tutto questo, consentitemi uno sfogo, è stato difficile da affrontare! Ci ha demoralizzato, perché è una prova dura, impervia, cruda!
All’umiliazione, in effetti, non si è mai sufficientemente pronti!
Questa situazione ha bloccato la mia ispirazione per questa Lectio. La mia prima decisione fu quella di continuare sul vecchio filone di Abraxas e la Gnosi. Poi decisi di affrontare la Goccia che Lilith ci ha donato il mese scorso, parlando di Rav. Ahimaaz ben Paltiel, Rav. Shabbetai Donnolo, di Abu Aharon e infine del rituale molek. Ma più cercavo di sviscerare questo tipo di Lectio, più faticavo ad andare avanti.
In questi casi è saggio domandarsi perché. Se è solo dovuto alla questione esterna, descritta sopra, oppure se c’è altro. Bene, dopo diversi tentativi di scrivere, cancellare, scrivere, cancellare, ecc., ho capito che la stessa Lilith non voleva che io trattasi quegli argomenti.
Non voleva che trattasi di nuovo di Gnosi, di Nwe Age, della loro connessione e di come queste idee si sono infiltrate in modo distorto per mezzo di Abraxas nel Regno. Non ha voluto nemmeno che connettessi quest’argomento con la sua Goccia del mese scorso, parlando perlappunto, di quanto detto poc’anzi.
Non voleva perché c’è altro! C’è qualcosa che prima deve essere interiorizzato e riguarda ciò che stiamo vivendo, che ci ha colpiti di recente e riguarda la frase di Donoso Cortés, citata all’inizio di questa nostra Lectio, ci ricorda!

Questa cosa che riguarda quello che stiamo esperendo a livello geopolitico è da ricercarsi negli arcani insegnamenti della Chiave Ermetica, cioè nel sistema preciso dei cicli, che governano la ruota e servono a capire come Abraxas, Oi-Ha-Hou, la Ruota, chiamate questo principio manifestato non duale come volete, riesca a mantenere in schiavitù chi vi è dentro, così come abbiamo visto nella Lectio precedente.
Non avrebbe avuto senso parlare della Legge d’Attrazione, di come viene usata per mezzo di specifici rituali (esempio il rituale molek menzionato dall'Aurora del Favonio) e come essa si manifesti per mezzo di zombi di haitiana memoria (per esempio i due Rav. italo-ebrei, sempre menzionati nella precedente goccia, che propagarono la Gnosi delle Grazia distorta nell'utero della Grande Madre: l'Italia), se prima non si è interiorizzato la Legge!
Quanto andremo ad analizzare, in parte, l’abbiamo trattato nella Lectio ” Il Sesto Sole, i Cicli, la Speciazione, la Scelta e l'Auto Determinazione”. Ma in quell’occasione il punto focale era la speciazione e lo studio dei cicli per compredere l'importanza della scelta per autodeterminarsi. In questo caso, vedremo i cicli nello loro specifico funzionamento, capendo come essi si perpetrano nella Grande Ruota, capendone i loro ermetici numeri e significati collegati ai testi sacri (e non solo).
Anche perché ciò che dice il nostro amico spagnolo Cortés, come avvenne anche per Ovidio con "Le Metamorfosi", riguarda ciò che tale personaggio spagnolo comprese dai cambiamenti delle energie celesti; dal mutamento dei gradi del ciclo cosmico.
Per affrontare lo studio di questa Legge, ci faremo aiutare da una Confraternita a noi amica: La Fratellanza Ermetica di Luxor, per mezzo di alcuni loro appunti che un mio amico mi ha gentilmente concesso di leggere e qui riportare.
Prima di iniziare, datemi ancora un secondo: fu questo il segno che mi fece capire che i miei difficili precedenti tentativi di redigere questa Lectio, erano ostacolati dalla Regina Oscura. Non avevo proprio idea che questo accurato materiale potesse capitarmi tra le mani. Quando una cosa del genere capita, capisci che è quel tipo di segno che ha uno scopo e Lilith nell'ultima sua Goccia l'aveva detto:

"indaga e istruisci la Via in merito a quanto qui hai appreso, per mezzo mio tramite il mio amato Oracolo Femmineo! Ci sono cose che anche tu non conosci e perciò la tua ignoranza deve essere dissipata e, poi, devi a tua volta dissipare quella dei miei Adepti!"

Ora addentriamoci nei cicli, nella Legge Cosmica, anche perché è un'altra Lectio impegnativa da affrontare!



I PARTE.: I CICLI E LE FORZE DELLA VITA CREATIVA

Nel tentativo di spiegare il sistema sublime dei Cicli esoterici, concepiti nelle scuole occulte dei Magi egizi, osserveremo innanzitutto i loro grandi Cicli, che stanno in relazione all'evoluzione umana e planetaria, e poi faremo un confronto con i Cicli sacri degli iniziati indù, o meglio li introdurremo affinché li si confronti con i primi; mostreremo alcune delle loro sorprendenti relazioni con i ben noti risultati della ricerca geologica, e infine cercheremo di spiegare come questi periodi naturali di azione e reazione delle forze vitali cosmiche abbiano costituito l'autentico fondamento su cui gli astrologi mistici hanno elaborato i loro periodi planetari e i sottocicli degli influssi celesti sui popoli; tutto ciò è stato ulteriormente sviluppato, nell'ambito della dottrina kabbalistica, a proposito della signoria dei Sette Arcangeli in quanto Governatori del mondo, di cui si afferma che "su disposizione di Dio, essi attuano l'Universo".


L'INDICATORE TRIUNO DELLA NATURA

La Natura ha fornito ai suoi studiosi i mezzi per conseguire i propri misteri con i due strumenti dell'intuizione e dell'intelletto, e con la misurazione delle sue potenti forze secondo il tempo e lo spazio (da noi definita - nella precedente Lectio - noetica, ovvero Chokmah). Il primo indicatore del tempo è la rotazione della Terra intorno al proprio asse, mentre il secondo è il suo movimento annuale intorno al Sole. In senso generale tutto ciò si traduce nel corso dei giorni, dei mesi e degli anni. Il terzo indicatore è costituito dal movimento del centro della Terra (il Sole) nello spazio intorno a un centro ancor più grande; ciò può intendersi in due modi, ovvero con il passaggio attraverso un segno dello Zodiaco, che si attua in 2160 anni, e con il movimento attraverso tutti e dodici i segni, con cui si attua la Grande Rivoluzione, o grande Anno solare, che impiega 25.920 anni del tempo terrestre. Il terzo e ultimo strumento dell'indicatore triuno è il nostro Polo terrestre. Questo punto magnetico è la grande lancetta dell'Orologio ciclico della Natura, che governa e registra tutti i grandi cicli cosmici del nostro pianeta e il suo percorso.
Tenete a mente questo dato importante: il movimento del Polo terrestre è il movimento delle sue forze evolutive, sia umane che fisiche.


IL MOVIMENTO POLARE

Quando si avrà acquisito familiarità con lo stupendo movimento del Polo terrestre, si inizierà a scorgere l'armonia divina della più maestosa legge della Natura che fa diventare alternativamente ogni parte della superficie terrestre una pianta fruttifera o una distesa arida, una terraferma o un fondale oceanico. Il Polo terrestre si muove in una direzione uniforme, con un moto lento e impercettibile che traccia nei cieli un percorso a spirale; quest'ultimo a sua volta consiste di un certo numero di piccole orbite o cerchi a spirale che si sovrappongono l'un l'altro. Questi piccoli cerchi a spirale sono chiamati Volute, e il loro esatto valore nello spazio è pari a tre gradi, trentasei primi e zero secondi (3° 36' 00").
Il movimento d'inclinazione del Polo percorre cinquanta secondi di grado ogni secolo, o un secondo di grado ogni due anni. Con tale velocità, gli occorrono 7200 anni per coprire un grado, e poiché un cerchio, ovvero l'orbita del Polo, comprende 360 gradi, occorrono 360 volte 7200 anni, pari a 2.592.000 anni, affinché l'orbita effettui una rivoluzione completa, equivalente a cento Anni solari. Dato che una Voluta è pari a tre gradi, trentasei primi e zero secondi, il Polo completa una piccola orbita a spirale in 25.920 anni; nell'orbita completa sono comprese esattamente cento di tali orbite a spirale; in tal senso cento volte 25.920 anni sono pari a 2.592.000 anni, un periodo di tempo che gli iniziati definiscono "Giorno polare". Un Giorno polare è pari a cento Anni solari. Diamo ora alcuni brevi esempi del movimento polare.
Se per un momento s’immaginasse l'asse Polare terrestre perpendicolare al piano dell'orbita, e quindi coincidente con il Polo dell'eclittica, i segni dello Zodiaco e l'annuale percorso apparente del Sole sarebbero sempre verticali rispetto all'equatore terrestre; in tal caso la primavera regnerebbe su tutte le zone temperate, e in tutte le latitudini subtropicali vi sarebbe un'estate mite e costante. Le regioni equatoriali, invece, diverrebbero zone desertiche, riarse e torride. Le grandi pianure non sarebbero abitabili per la forza dell'irraggiamento solare, la cui verticalità si protrarrebbe per troppo tempo. Solo le zone montane sarebbero sede adatta alla vita umana.
Questa situazione produrrebbe una pari durata del giorno e della notte per tutto il globo. Ma, allontanandoci dall'Equatore verso nord o verso sud, la luce solare diminuirebbe gradualmente la sua intensità, poiché il Sole avrebbe un grado minore di altezza per ogni grado di latitudine; ciò fino ai Poli, ove il Sole apparirebbe come una palla di fuoco di colore rosso spento che si muove sull'orizzonte, da est a ovest, nelle dodici ore dalle 6 di mattina alle 6 si sera: per tale motivo vi regnerebbero l'oscurità e l'inverno universale, e il circolo polare artico sarebbe una perenne cintura di ghiaccio e neve, il cui soffio glaciale costituirebbe un totale impedimento all'esistenza della vita umana.
Ancora, immaginate il Polo terrestre dopo un lasso di tempo di 648.000 anni, e vedremmo come esso sia inclinato di 90 gradi esatti; in questo periodo, infatti, esso si è mosso o inclinato lentamente, ma impercettibilmente per gli abitanti della Terra, rispetto al polo dell'eclittica. I dodici segni dello Zodiaco e l'annuale percorso apparente del Sole sono ora verticali rispetto al Polo terrestre. Quali sarebbero i temibili risultati geologici? Ebbene, le nostre regioni polari avrebbero un'estate tropicale.
Ogni anno il Sole sarebbe verticale rispetto al Polo nord il 21 giugno, e rispetto al Polo sud il 21 dicembre; ogni parte del globo, inoltre, con il Sole e il Polo terrestre in quella posizione, avrebbero un'estate tropicale e un inverno artico. Ciò giustifica e spiega pienamente la presenza di resti fossili di foche, trichechi e orsi polari nelle roventi pianure dell'Africa (qui) e dell'Hindustan, e le testimonianze di un clima tropicale recentemente scoperte nelle regioni artiche (qui... mi si conceda una nota: il documento da cui si trae questa Lectio è dell'1870, l'articolo di Repubblica è del 2012, ma a taglio permanete green, cioè viene propinata una cosa che sapevano già a fine '800, ma la espongono additando - come causa di tale strana situazione - la CO2; ora sapete che a fine del XIX secolo sapevano le stesse cose del quotidiano Repubblica, ma conoscendone le reali cause dettate dai cicli cosmici, non a causa della CO2! e qui si chiude...). Nessun essere vivente oggi è in grado di immaginare i terribili fenomeni naturali che ogni anno si ripetevano in quel periodo. Per esempio, in tutte le latitudini sotto i Poli vi erano due estati piene all'anno: quando il Sole saliva verso nord, e quando tornava a sud. La velocità con la quale il Sole si elevava nei circoli polari e il terribile calore di un Sole dardeggiante a picco sul ghiaccio e la neve debbono aver causato le più tremende inondazioni su tutte le pianure e i bassopiani. Non sorprende, quindi, che quell'epoca venisse chiamata Età dell'Orrore dagli Indù e dai Magi egizi (qui, in modo da avere un quadro di ciò che si dice in queste righe).
Le mura della potente Babilonia e la Torre di Babele a ottuplice cinta, o "Bel cinto di nubi", non furono certo costruite per resistere a un nemico mortale. No. Quelle mura della città, di oltre 90 chilometri di circonferenza, 61 metri di altezza e oltre 170 metri di spessore, non erano destinate a sfidare la forza degli eserciti, ma a resistere alle tremende forze della Natura, alle inondazioni che a ogni primavera, durante l'Età dell'Orrore, spazzavano le pianure di Shinar dalle montagne dell'Armenia. Gli enormi argini e terrapieni costruiti dagli Antichi sono monumenti dell'ingegno e dell'iniziativa umani appartenenti a un'epoca che precede di migliaia di anni l'età dei loro presunti costruttori.
Questi imponenti monumenti arcaici sono davvero le reliquie sacre dei nostri avi; gli storici moderni, però, sono talmente condizionati dalla cronologia biblica che non sono ancora in grado di scorgere la luce. Sono come marionette, come neonati che non possono aprire gli occhi prima di avere nove giorni di età. Qui si deve rilevare che tutti i grandi osservatori solari e lunari furono costruiti per un duplice scopo. La religione che ne era alla base, a differenza di quella dei loro degenerati discendenti, era una teologia puramente scientifica, o "Religione di Sapienza". Quelle nazioni e quei popoli, che i nostri storici chiamano "antichi", erano solo caste degenerate e, confrontate con le civiltà che costruirono il "Bel cinto di nubi", appaiono piuttosto moderne, nel senso più vicine a noi cronologicamente. I grandi Templi scientifici del Sole e della Luna, pertanto, furono eretti in un periodo in cui il Sole era verticale rispetto alla latitudine del luogo, e la loro età può essere facilmente fissata mediante la semplice formula che segue. L'equatore terrestre è lo zero, o punto di partenza, di tutti i calcoli, e fu preso in considerazione dagli antichi artefici, i quali costruirono avendo sempre in mente qualche occulta e importante finalità. Ciascuna zona era costituita dal grande Ciclo solare di 25.920 anni, periodo durante il quale i Poli si muovevano di una voluta, che essi calcolavano, arrotondando, a 4 gradi; su tale base si scoprirà che tutte le costruzioni, innalzate secondo questo schema, indicano esattamente l'epoca in cui furono realizzate, se la latitudine corrisponde al loro simbolo. Per esempio, la Torre di Babele era a ottuplice cinta; in altre parole, una scalinata spiraliforme la cingeva otto volte (stessa cosa della scalinata ai musei vaticani). Ciò significa che fu costruita quando il Sole era perpendicolare alla latitudine di 32 gradi (interessante notare che anche il Faro di Alessandria era a ridosso del 32 parallelo): 4 per 8 fa 32 o, per dirla con le parole scritte nel 1822 da un iniziato del nostro nobile Ordine, a proposito dell'orribile Età del Ferro:


In quest'epoca terribile nacque la Chimera;
In quest'epoca terribile i Ciclopi maledirono la Terra.
E i Giganti enormi, di forma orrida e mostruosa,
Devastarono la terra e cercarono di prendere d'assalto persino il Cielo.
Fu l'Età del Ferro; fu il regno di Pitone,
Quando i Soli polari bruciavano il grano dorato,
E l'improvviso disgelo inondava le pianure.
In quell'epoca sorsero Torri, Mura e Piramidi
La cui massa poderosa poteva sfidare tutto il loro furore.
I capi assiri, aspirando ai cieli, ordinarono di erigere
La torre di Babele sulla piana di Shinar;
Il suo Drago a otto spire, che tutta l'avvolge,
Mostra che otto cicli intorno al polo nord,
Ciascuno di quattro gradi, esprimevano la loro visione,
E dimostrano che la latitudine era pari a trentadue gradi.
E sempre a trentadue gradi, sotto la volta stellata,
Il Drago a otto spire si riduce in polvere
Abbattuto da Ciro, che innalzò il grande edificio
Intorno a cui si avvolgevano le Stelle e il Drago;
La sua forma e la sua storia dichiarano
Un'età venerabile di due volte duecentomila anni.



Si può notare che le antiche torri sacre delle Pagode cinesi, a meno che non siano di epoca moderna, indicano fedelmente la loro latitudine e l'età della prima fondazione mediante il numero di piani o terrazze. Naturalmente si tiene conto del fatto che queste torri, come le nostre antiche cattedrali, vengono periodicamente restaurate allorché cadono in rovina, ma sempre rispettando il medesimo principio. Si potrebbe dire molto di più sulle differenti condizioni climatiche causate dalle diverse inclinazioni del Polo terrestre, ma queste succinte indicazioni forniranno alcune idee sulle cause reali dei vari cambiamenti geologici provocati dal movimento polare.
Ricordate che il grande Giorno polare (2.592.000 anni necessari alla lancetta per compiere un giro completo di questo speciale orologio) determina la durata sul nostro pianeta dell'impulso vitale e spirituale noto tra gli studiosi e gli Iniziati come la grande Onda di Vita.
Quest'Onda di Vita circola attraverso la catena o circuito dei sette pianeti, non con un'azione uniforme, regolare e continua, ma a onde e impulsi. Per esempio, supponiamo che l'Onda di Vita dell'evoluzione minerale inizi sul pianeta numero 1; lì proseguirà la sua evoluzione attiva finché, raggiunto il punto culminante, non inizierà a fluire o passare al pianeta numero 2; a quel punto, l'impulso della vita vegetale inizierà sul pianeta numero 1, e così via.
Per meglio illustrare l'evoluzione della materia e l'involuzione dello spirito, descriveremo brevemente nei suoi tratti fondamentali il processo sistematico e armonioso seguito dalla Natura nell'evoluzione completa di un pianeta, analogo per struttura alla nostra Terra.
In primo luogo, dobbiamo considerare che in Natura vi sono sette Regni, Sette Principi e sette Poteri sovrani, una trinità di gruppi di sette, e che la cosiddetta materia non è che la manifestazione più remota dello spirito.
Più uno stato si allontana dalla sua origine e più diviene denso, e ciò fino al punto in cui lo spirito può manifestarsi in forma metallica, materializzarsi nei filoni e nei giacimenti minerali nel corpo di un pianeta ed elevarsi sulla sua superficie nelle montagne di granito, nelle colline di calcare o nei valloni ricchi di gesso; lo spazio infinito, poi, è pervaso da una forma fine e invisibile di spirito condensato, nota agli scienziati come polvere cosmica (chiamatela etere, akāsa, luce astrale, shekhinah, ecc.); infine, le operazioni della Natura sono eseguite in una serie perpetua di onde, che nel loro moto formano curve sinuose, i cui archi, nelle loro fasi ascendenti e discendenti, ne costituiscono il ciclo temporale. I sette Regni sono i tre piani della Natura elementali e invisibili, più i quattro piani oggettivi e visibili, mentre i sette Principi, o forme di evoluzione, sono i seguenti:
  • lo spirituale;
  • l'astrale;
  • il gassoso;
  • il minerale;
  • il vegetale;
  • l'animale;
  • l'umano.


I sette Governatori, o Poteri che reggono i pianeti, sono i sette Stati angelici (li conosciamo anche dalla Meditazione Mithriaca).
Dopo aver spiegato i rudimenti, è opportuno a questo punto esprimere meglio ciò che intendiamo dire ricorrendo all'esempio biblico, di cui daremo un'interpretazione esoterica.


I SEI GIORNI DELLA CREAZIONE

Menzionati nella Genesi, ciascun giorno è un Giorno polare che, come abbiamo detto precedentemente, secondo il tempo terrestre ha una durata di 2.592.000 anni. Le parole "fu sera e fu mattina" si riferiscono alle due metà del Ciclo polare. Avrete notato che viene menzionata prima la "sera" e dopo la "mattina". Ciò è corretto. La parte oscura o non ancora sviluppata di ciascuna onda è la prima metà, ed è simbolicamente espressa dalla Notte, e viceversa. Inoltre, si deve ricordare che l'impulso o onda spirituale deve necessariamente percorrere l'orbita che infine sarà attraversata dal futuro pianeta prima che qualcosa possa manifestarsi. La Volontà divina emanata dallo stato spirituale equivale al Verbo o all'Idea divina di alcuni autori antichi.
Questo Fiat attrae nella sua orbita la latente materia cosmica dello spazio, trasformandola in una luce embrionale e nebulosa, polvere di stelle o caligine di fuoco radiante, che costituisce la forma o la materia primitiva di tutta la creazione. Si deve necessariamente ricordare che non c'è una durata specifica per questo stato. Può prolungarsi per milioni di anni prima dell'effettivo sviluppo di un pianeta, e prima dei sei Giorni simbolici della Creazione lo stesso pianeta esisteva per innumerevoli cicli in una condizione nebulosa e in una dimensione che corrisponde esattamente al suo anello orbitale. Dopo che si è compreso ciò, possiamo descrivere:

Il primo giorno della Creazione
I Supremi Governatori Angelici proiettano nell'evoluzione attiva l'onda astrale, ovvero le correnti di luce astrale; subito la materia nebulosa viene trasformata in un globo igneo che rotea con grande rapidità e si solidifica, raffreddandosi, sotto l'intensa concentrazione della Volontà deifica dei Governatori, in uno spazio di tempo meravigliosamente più breve di quanto i nostri scrittori trascendentali o spirituali possano immaginare.
Nella prima metà del Giorno polare prevaleva il fuoco, finché la sua superficie divenne talmente fredda da permettere ai vapori caldi della sua immensa atmosfera di condensarsi e di formare l'elemento acqua, che si produce rapidamente nel corso della seconda metà del ciclo. Abbiamo visto, quindi, come nel primo giorno della creazione si sia formato un informe globo; alla prima metà, la sera, fu dato l'unico dominio del fuoco, mentre la seconda metà, o mattina, fu caratterizzata da una guerra incessante tra gli opposti elementi del fuoco e dell'acqua. "E fu sera e fu mattina: primo giorno". Questi due periodi del Ciclo polare comprendono ciascuno 1.296.000 anni, e furono chiamati dagli Indù il Treta Yug.

Il secondo giorno della Creazione
I Supremi Governatori Angelici provocarono la prima evoluzione dell'onda gassosa o chimica, e come risultato si ebbe l'evoluzione di un'atmosfera completa, ma densa. In altre parole, i diversi costituenti dell'atmosfera furono rettificati da quest'onda, e le affinità chimiche del nostro pianeta vennero adeguatamente bilanciate. Di conseguenza, tutta la materia grossolana in eccesso, come il carbonio, eccetera, si condensò e cadde sulla superficie del pianeta. Per di più, in questo giorno la superficie del nostro pianeta fu teatro di un incessante conflitto tra il caldo e l'acqua; l'attività vulcanica era presente dappertutto, le catene montuose s'innalzavano e ricadevano senza sosta, e i letti dell'oceano si spostavano continuamente.

Il terzo giorno della Creazione
Dopo l'onda gassosa ebbe inizio la grande onda minerale, e gli atomi spirituali degli ego futuri per la prima volta si incarnarono nella materia densa, ovvero negli strati rocciosi e nei filoni minerali che formano le nervature litiche e le vene metalliche del nostro pianeta. Montagne, valli, isole e continenti si formarono; la terra sopra il livello del mare sprofondò, e il letto dell'oceano divenne la terraferma. In quel tempo, per la prima volta, i mari e gli oceani occuparono i loro propri letti. "E fu sera e fu mattina: terzo giorno". Si deve aggiungere che durante questo periodo la superficie del pianeta fu teatro di una permanente attività vulcanica, come durante gli altri periodi. Alla fine di questo terzo Ciclo Polare, vediamo come l'evoluzione delle onde astrali, chimiche e minerali abbiano preparato la nostra Terra per le prime forme di vita vegetale. E dobbiamo pure sottolineare che le forme primarie di tutte quante le cose nacquero (ovvero ebbero la loro origine) nell'acqua.

Il quarto giorno della Creazione
L'onda vegetale raggiunge il nostro pianeta ancora sterile, e produce le prime strutture rudimentali di vita vegetale, che si sviluppano in forme grossolane e gigantesche, rozze e imperfette come la terra su cui crescono. L'avanzare del tempo, tuttavia, fa progredire il regno vegetale, poiché ciascuna epoca presenta forme sempre più perfette. "E fu sera e fu mattina: quarto giorno".

Il quinto giorno della Creazione
Dopo che le precedenti onde ebbero completato il loro ciclo, entra in azione l'onda animale, e dalle forme inferiori e rudimentali di vita si evolvono i diversi ordini della vita animale, specie dopo specie, che compiono il loro ciclo e si estinguono, lasciando il posto a organismi via via più completi. "E fu sera e fu mattina: quinto giorno".

Il sesto giorno della Creazione
Le cinque precedenti onde evolutive hanno preparato la Terra per la fase culminante della Natura: l'evoluzione della forma umana, l'Uomo, di cui si legge: "Allora il Signore Dio plasmò l'uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l'uomo divenne un essere vivente; e il Signore creò l'uomo a sua immagine; maschio e femmina li creò".
Durante i cinque giorni della creazione si erano evoluti i regni vegetale e animale, e quando l'uomo apparve sulla scena tutto si trovava in una situazione migliore e assai più sviluppata rispetto alla condizione delle prime forme mostruose. "E fu sera e fu mattina: sesto giorno".
A questo punto dobbiamo fare una digressione. Alcuni studiosi dell'occulto immaginano (sicuramente perché non sono stati propriamente iniziati e istruiti nelle scuole di Occultismo) che l'anello mancante, o la prima forma umana, la connessione tra l'animale e l'umano, sia stata causata da un impulso spirituale che, agendo sulla più elevata forma della condizione animale, una scimmia per esempio, avrebbe prodotto una specie completamente diversa, già umana, nel suo organismo, ma ancora pelosa, eccetera, e che da quell'anello mancante si sia evoluta la razza umana come la conosciamo. Ma ciò è un errore, privo di qualsiasi verità. Mentre gli atomi spirituali si sono evoluti verso l'alto a partire dal regno minerale, la forma spirituale si è involuta verso il basso fino a diventare tangibile e oggettiva, fornita inizialmente di un corpo enorme ma organizzato in modo approssimativo. Ogni età ha visto tale forma sempre più piccola e densa, e ciò fino alla fine della terza razza del Primo Ciclo umano, quando l'uomo spirituale possedeva un corpo compatto e ben organizzato; l'inizio della quarta razza (al centro del settenario) fu il primo punto di contatto, il punto di massima discesa dello spirito e il culmine dell'ascesa della materia. La materia e lo spirito si incontrarono e formarono il primo vero uomo fisico della razza umana. È questo il grande mistero - il punto più basso nell'arco dell'involuzione spirituale entra in contatto con l'arco più alto, o punto culminante, dell'evoluzione materiale, e determina l'origine dell'uomo. Dopo l'evoluzione delle rimanenti razze radicali umane, l'impulso vitale comincia a rifluire e ad abbandonare lentamente le nostre rive: e la nostra Terra, per la prima volta, fruisce di un riposo. I sei giorni della creazione sono conclusi, e il settimo è il Giorno del Riposo.


Si evidenzia NOTA tratta da.: The Light of Egypt:

Ciò richiede una breve spiegazione. I primi esseri umani che vissero sul pianeta erano realmente spirituali. Se confrontati con i nostri organismi grossolani, i loro corpi erano completamente eterici, ma anche sufficientemente materiali per essere oggettivi e tangibili. Erano puri e innocenti, veri Adam Kadmon. Nascevano naturalmente come adepti dell'ordine supremo. Giocavano con l'Akasa e con le correnti magnetiche del nostro globo come i ragazzi della Razza Ventura di Bulwer-Lytton giocavano con il terribile Vril. Grazie alla loro arte gli elementali e gli spiriti della natura erano resi oggettivi, ed eseguivano tutto ciò che veniva loro ordinato. Era la vera Età dell'Oro. Questa fu la prima razza spirituale degli esseri umani, i progenitori dell'umanità sulla nostra Terra. Nell'arcana dottrina dell'occulto la razza che seguì fu chiamata Età dell'Argento. I loro appartenenti, sebbene puri e capaci di controllare le correnti psichiche, e dèi se paragonati a noi, erano di gran lunga inferiori ai loro progenitori dell'Età dell'Oro. Entrambe queste razze, nonché la terza, il popolo dell'Età del Rame, quando volevano morire lo facevano in maniera serena, e i loro corpi erano immediatamente disintegrati dalle correnti del Vril. In quei giorni non vi erano ombre, né spettri né fantasmi nella nostra atmosfera. Nell'Età del Rame gli uomini erano inferiori rispetto all’Età dell’Argento nella stessa misura in cui quelli dell'Età dell'Argento lo erano in confronto all'Età dell'Oro. Il genere umano viveva il suo ciclo discendente. Bugie. inganni ed egoismi iniziarono a diffondersi, e come conseguenza si ebbe la nascita di una scuola di Magia Nera. In quest'epoca si ebbero i primi elementi di quella calamità rappresentata dal sistema delle caste.
L'Età del Rame rappresentò l'ultimo residuo di coloro che avevano ereditato la Sapienza Divina dagli Dèi dell’Età dell’Oro. Le razze spirituali toccarono poi il punto più basso nell’arco della discesa spirituale, e la Quarta Razza, o popolo dell’Età del Ferro, fu la prima delle razze fisiche grossolane. A partire da quest'epoca le nazioni divennero nomadi, e ben presto persero ogni traccia della superiore civiltà che appartenne alle prime razze dell'Età del Rame. Questa, quindi, è l'interpretazione esoterica delle Quattro Ere dell'antichità, e si riferisce solo al primo ciclo dell'umanità su ogni pianeta appena creato, nonché alle due successive e più elevate razze che precedono l'abbandono del pianeta da parte dell'onda di vita; in altre parole, ai tre stati più elevati in ciascun ciclo. Gli altri cicli annuali, chiamati dell'Oro, dell'Argento, eccetera, fanno riferimento unicamente al movimento polare e ai mutamenti del clima terrestre.


Fine della NOTA.


Non dovrebbe essere difficile qui percepire quanto spiegato nella lectio summenzionata e quanto insegnatoci nelle Gocce, di qualche mese addietro, da Lilith.


Proseguiamo. Il Giorno del Riposo. Il sabato. La Terra è quieta e gode la pace del Nirvana. Dopo questo sabato, inizia il primo giorno di una nuova settimana, poiché l'onda gassosa, dopo aver percorso il circuito della catena planetaria, raggiunge ancora una volta il nostro globo. L'atmosfera viene nuovamente riorganizzata, purificata e galvanizzata con nuova vita per renderla suscettibile a ricevere e sostenere una fase, un nuovo ciclo. Essa respira il soffio di una nuova vita sul nostro pianeta che si risveglia. L'impulso vitale, passivo durante il Sabato del Signore, diviene nuovamente attivo.
Dopo il termine dell'onda gassosa e di un altro Giorno Polare, i letti degli oceani si sollevano e diventano terraferma, mentre i vecchi continenti sprofondano sotto il mare; man mano che ciò lentamente accade, i principali tipi di flora e di fauna, e le specie sopravvissute delle sette famiglie umane si ritirano dai continenti che vanno inabissandosi per occupare le nuove terre e le montagne che attendono di liberare i loro atomi spirituali, a lungo imprigionati; ciò ha effetto, giunge direttamente l'onda minerale, all'inizio del Secondo Giorno Polare. I vecchi elementi minerali sono ora liberati, e al loro posto si incarna l'onda minerale che sopraggiunge. Dal momento in cui quest'onda ha raggiunto il suo punto culminante gli atomi spirituali del pianeta, nuovamente liberati, formano una nuova onda minerale, la quale, in cerca di reincarnazione, inizia a fluire verso il pianeta successivo, a ciò già preparato dalla precedente onda gassosa. E quindi, in successione, si hanno il regno vegetale, l'animale, eccetera, così da preparare "Nuovi Cieli e una Nuova Terra" per l'imminente onda di vita che effettuerà l'evoluzione del Secondo Ciclo dell'umanità; esso, dopo aver fatto crescere le sette razze radicali e le innumerevoli sotto-razze e loro derivazioni, proseguirà il suo viaggio intorno alla catena, lasciando solo un residuo delle sue sette specie principali che sopravviverà al lungo periodo di sonno, per dare alle monadi in lotta, lasciate dalla Natura, una possibilità di incarnarsi e di formare in tal modo il collegamento con il ciclo successivo. Così procede il ciclo, finché ciascun pianeta della catena abbia fatto sviluppare sette cicli completi di umanità; allora si ha il Grande Giubileo della Terra. Sette volte 7 cicli fanno 49; e 7 razze umane per 7 pianeti fa ancora 49; il cinquantesimo è l'anno del Giubileo, celebrato dagli Ebrei ogni cinquant'anni, quando nessun lavoro viene compiuto e la terra si riposa.

"Come in alto, così in basso, come in cielo, così in terra". Ricordatevene.

E ora, come conclusione a questa parte, diamo lo schema completo dei Cicli e dei Periodi, in modo che si permetta di comprenderli subito. Resta solo da dire che alla fine di ciascun Grande Periodo di 1.016.064.000 anni, il Sole del nostro sistema passa in una condizione passiva di sonno, rimanendovi per 127.008.000 anni. E questo, di fatto, il Nirvana solare (proprio come la Terra entra nel Nirvana alla fine di ogni evoluzione completa). Tutte le catene planetarie del sistema solare si disintegrano durante il grande Nirvana solare, e sono nuovamente create al risveglio del nostro Sole dal suo ciclo di riposo. Gli stati alterni di attività e riposo sono chiamati dagli iniziati indù i giorni e le notti di Brahma.



Ormai siamo a 10 pagine di Lectio e forse è meglio lasciare il resto per la prossima volta. Tuttavia, è chiaro che l'Universo ha un suo ritmo, un ritmo inarrestabile nel suo prodursi. Quanto si è visto fino a qui, aiuta anche a comprendere meglio molte altre Lectio, esposte e studiate nel percorso iniziatico della nostra Via. Ci permette anche di proiettare la nostra coscienza alla prossima parte, alla prossima Lectio, facendoci porre alcuni quesiti interessanti: il ritmo, la frequenza, è modificabile? Se si, come? Se si, cui prodest fare una cosa del genere? Che connessione ha con noi e la nostra storia attuale?
Domande la cui risposta disvela quanto il nostro iniziato spagnolo Cortès ha detto nella sua asserzione, riportata all'inizio di questo nostro viaggio!



Fraternità e LVX!
Frater SRH